venerdì 6 marzo 2009

Avrai una sorellina
Molti bambini desiderano un fratellino o una sorellina, ma quando il bebè arriva diventano gelosi. Tutto normale, non preoccupatevi, già dalla gravidanza però potete iniziare a prepararli al nuovo arrivo.

Preparatelo al lieto evento
Quando dovete annunciare l’arrivo di un fratellino o di una sorellina potete attenervi a una semplice regola: più il primogenito è piccolo, più è meglio aspettare prima di dargli la notizia del nuovo arrivo. Se ha un’età inferiore ai due anni, è sufficiente che gli spieghiate poco prima della nascita che nella pancia della mamma sta crescendo un bambino. Il nostro consiglio è di fargli vedere dei libri illustrati sul tema.

"Una volta comunicata la notizia con parole semplici - suggerisce Raffaella Scalisi, psicologa e socia fondatrice del Melograno, Centro di informazione maternità e nascita di Roma, in un'intervista a Focus Pico - è bene coinvolgere il bambino senza però forzarlo nei preparativi pratici, come l'acquisto dei vestitini o l'allestimento della culla. Gli servirà ad assimilare in anticipo l'idea. L'importante è farlo con gradualità".
Non scendete troppo nel dettaglio sul parto ed evitate di parlare di dolore: vostro figlio potrebbe colpevolizzare il bimbo in arrivo e aver paura di lui.

Anche per i bambini di tre o quattro anni la gravidanza diventa qualcosa di concreto quando la pancia comincia a crescere e si avvertono i movimenti del bambino. Se vostro figlio ha cinque anni o più non dovreste tenergli nascosto niente, perché i bambini di quella età capiscono molto di ciò di cui discutono gli adulti. Quando dopo quattro mesi la gravidanza è ormai certa bisogna comunicarlo al bambino.

Il momento del parto
La cosa migliore è che il primogenito resti a casa e che non venga trasferito da nessuna parte. Affidatelo ai nonni o alla zia preferita e fate in modo che quando tornate dall'ospedale lui sia lì ad aspettarvi. In questo modo non si sentirà abbandonato e non vedrà il neonato come un usurpatore.

"Possiamo restituirlo?"
Non potrete evitare che vostro figlio soffra per l’allargarsi della famiglia. I bambini tra i due e i quattro anni risultano i più sensibili per quanto riguarda la sensazione di concorrenza nella culla. La loro personalità è già molto sviluppata rispetto ai bambini più piccoli, ma a differenza di quelli più grandi non riescono a capire che il bimbo in arrivo non rappresenta una minaccia. I bambini da due a quattro anni devono imparare a non essere sempre al centro dell’attenzione e a dividere con il fratellino o la sorellina l’attenzione e l’amore dei genitori.

Se tentate di presentare a vostro figlio il suo nuovo fratellino o la sorellina come un compagno di giochi non lo aiuterete. I fatti per il vostro primogenito parlano chiaro: con un neonato non possono giocare a calcio né a fare la mamma. Il neonato vincola il tempo e l’affetto dei genitori e se piange troppo spesso fa innervosire e basta. Domande come: “Possiamo restituirlo?” "Perché non lo lasciamo al mare?" sono lecite dal punto di vista di vostro figlio.

La gelosia verso il bambino che sta per nascere è una reazione normale. "E' un sentimento del tutto comprensibile che può manifestarsi in moltissime forme, sia una volta saputo il lieto evento sia quando il fratellino è già nato - dice Scalisi - Ogni bambino ha il suo modo per esprimerla. In alcuni casi si manifesta attraverso attacchi di rabbia e capricci ma anche con un morboso attaccamento ai propri oggetti o con una forte aggressività verso la mamma o, viceversa, con un distacco dalla figura materna. Anche frequenti pianti, lagne, piagnucolii continui sono segni del disagio che un bambino può provare quano la sua vita quotidiana viene sconvolta dal nuovo arrivo".

Succede abbastanza spesso che il primogenito abbia una specie di regressione quando il fratellino o la sorellina arrivano: potrebbe volere ancora il ciuccio, fare la pipì a letto, pretendere ancora il biberon. Segnalano che il primogenito improvvisamente non è più sicuro dell’amore dei propri genitori. Sa che ci sarà un altro bambino che sarà amato dai suoi stessi genitori. La paura che il nuovo venuto riceva più amore può essere molto forte. Cercate di concepire questo sentimento come un’espressione della sua insicurezza. Vostro figlio deve confrontarsi con la situazione e trovare il suo nuovo posto all’interno della famiglia. Anche quando appare difficile, cercate di non mettere a tacere le reazioni negative di vostro figlio o di vostra figlia.

I genitori devono convincersi che "la gelosia una fase normale e che va rispettata - dice la psicologa -. Tollerate anche l'eventuale regressione. Se poi il bambino prova a far del male al nuovo arrivato non spaventatevi e non fatelo sentire in colpa".

Ha bisogno di conferme
La cosa più importante è dimostrare affetto al bambino il più spesso possibile. All’inizio ha bisogno di queste conferme, come dell’aria per respirare. Sfogliate insieme l’album delle foto di quando era piccolino e raccontategli di quando lui stesso era un neonato. Avrà molte domande da farvi: "Cosa mangiavo? Piangevo tanto? Mi portavate in braccio? A ogni racconto acquisirà la sicurezza di essere stato amato e curato proprio come il suo fratellino o la sua sorellina". Può anche succedere che voglia tornare neonato o che voglia il pannolino. Concedetegli questo “regresso” ma limitatelo a un “gioco” da fare brevemente prima di andare a letto. Cercate di affrontare la cosa in modo giocoso: queste fasi arrivano, ma se ne vanno quasi subito.

Le mamme possono provare a coinvolgere il figlio maggiore nelle cure del neonato: farsi aiutare a fare il bagnetto, a mettergli il pannolino, la crema o cercare il ciuccio. I bambini di due anni possono svolgere piccoli compiti. Quando si allatta bisognerebbe trovare qualcosa che lo distragga. Con l’aiuto di un’audiocassetta o un film per bambini adatto all’età di vostro figlio i momenti dell’allattamento scorrono senza stress per tutti. Quando il piccolo è a posto, concedete un po’ di tempo al più grande, così si sentirà altrettanto importante e saprà di essere amato come prima.

Nei primi tempi che seguono l’arrivo del nuovo nato, ai padri spetta un ruolo particolarmente importante. Quando la madre allatta o si occupa del piccolo, possono colmare il vuoto di attenzione verso il primogenito intrattenendosi con lui e svolgendo i rituali, come quello dell’andare a letto.

Sarebbe importante anche che i primogeniti non vengano sottoposti a troppe novità: se all’arrivo del fratellino/della sorellina si aggiunge anche l’inizio della scuola materna possono insorgere dei problemi. Il bambino potrebbe infatti avere la sensazione di essere abbandonato all’asilo per lasciare più tempo e più spazio al nuovo nato.

3 commenti:

  1. Quando nacque il mio secondo bambino Alessio aveva due anni e due mesi.
    Mi ripromisi già dall'inizio di coinvolgerlo in ogni fase anche se questo voleva dire metterci più tempo a fare una cosa non so il cambio pannolino piuttosto che farlo in meno tempo da sola.
    Lui impiastricciava tutto il sederino del fratello di crema, combinava pasticci che dovevo poi rimediare "perdendo" ulteriore tempo.
    Ma era protagonista e coinvolto e questo mitigò tantissimo ogni forma di gelosia che, come dici giustamente in questo post, deve esserci ma può essere pilotata in una forma positiva.

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  3. ciao beba!
    solo spero di essere in grado!
    ..hai raggione dovrò ralentare ancora di più il ritmo, ma so che si non funziona ti scriverò per avere qualche consiglio in più =)

    Ma.. i primi giorni quando allatavi, era molto celoso? ho paura che si senta triste... lo amo troppo!
    bacio
    la mummy

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